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Mese: Agosto 2005

Trent’anni, spartiacque tra innocenza e maturità?

La domanda che mi ero posto giorni fa, in occasione del superamento della soglia dei trent’anni, non era evidentemente originale. Gianna Schelotto ne parla sul Corriere della Sera:

Dalle numerose risposte arrivate al forum i trent’anni vengono percepiti come un passaggio importante, ben più di quello dei 40. I ragazzi avvertono con disagio di doversi assumere nuovi incarichi, come se superati i trenta non avessero più scappatoie. E le donne lo sentono più degli uomini, per loro soprattutto la maternità è vissuta come qualcosa di irreversibile

Nei fatti soltanto chi non ha problemi economici può pensarci con tanta disinvoltura (n.d.b. Al far figli e metter su famiglia). E poi chiaramente gli uomini hanno meno riserve al riguardo: la nascita di un bambino incide poco sulla loro carriera e l’orologio biologico per loro non è un problema

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